Biografia
... riferimenti artistici ...
Lorenzo Rossano è nato a Monreale (Pa) nel 1957, dove ha eseguito i suoi studi fino alla Laurea in Ingegneria Elettronica.
Ha cominciato a dipingere nel 1970, all’età di tredici anni, sotto la guida del pittore paesaggista siciliano, oggi scomparso, Aldo Catella, spesso intervenuto nella correzione di alcune sue opere (Scoglio - Albero e lago - Tramonto fra due punte - Tempesta). La sua prima produzione risente molto dell’influenza sia dei luoghi che lo circondano - la Sicilia con i suoi brillanti colori - sia dell’ambiente artistico. Monreale, ridente cittadina dove si erge lo storico Duomo normanno, è anche sede di un importante Istituto d’Arte. Il giovane Rossano, pertanto frequenta i Docenti dell’Istituto, studia molto la storia dell’arte e rimane inizialmente attratto dal neoclassicismo architettonico (Palladio) e scultoreo (Canova) settecentesco, sensibilità che lo accompagnerà in tutto il suo percorso artistico. Inizia da ciò la sua evoluzione pittorica, fatta di studio ed imitazione di importanti pittori a partire dall’Arcadia neoclassica (Tiziano, Poussin, Gérard) - serie: Attimi, le prime opere 1970÷72 - , passando attraverso la concretezza e naturalismo illuminista (Guardi, Tiepolo, Hogart, Canaletto, Watteau, Ingres, Delacroix), per approdare al romanticismo e realismo pittorico ottocentesco (Fattori) - serie: Attimi 1973÷75 -, influenzato soprattutto negli ultimi quadri del periodo “paesaggista” dalle tecniche post-romantiche impressioniste di Monet, localmente interpretate dal pittore siciliano Giambecchina.
Nella serie “Attimi estremi” (1974÷75), comincia a sentire l’influenza delle frequentazioni con i pittori dell’istituto d’arte monrealese (Anselmi, Leto, Villante), con i quali sviluppa un periodo di contrapposizione dialettica: sviluppare con essi la tendenza al modernismo tipici del surrealismo di maestri quali Dalí, dell'espressionismo astratto o action painting di Pollok o geometrico di Mondrian - serie: I pensieri 1974 - , oppure seguire la sua tendenza classicistica nello stile e il suo spirito nazionalista, di giovane con idee politiche di destra liberale, contrapposte alle social-comuniste dei suoi interlocutori? Si sente più propenso a seguire la sua naturale tendenza, pur risentendone ed ammirandone alcuni aspetti dei suddetti stili pittorici. Rimane attratto e studia approfonditamente il pittore contemporaneo armeno Sciltian ed approda ai grandi maestri metafisici, primo fra tutti Giorgio De Chirico, nel quale trova una fusione di tutti gli aspetti che caratterizzano le suddette sue tendenze artistiche; comincia con interpretare alcune sue opere (Interpreto il maestro 1,2,3,4), personalizza poi il proprio stile metafisico con l’aggiunta di una scala cromatica estesa e brillante, che riflette le sue origini meridionali - serie: Visioni, Gli Argomenti 1976÷79 - .
Il suo stile trova identità in quello che lui stesso definisce “figurativo cromatico” - serie: Le sensazioni, Climi e culture, 1979÷99 - accostando alle tecniche pittoriche, anche la scultura e la sua passione per la fotografia, prevalentemente nudi, traendo spunto dall’opera di due grandi artisti, Helmut Newton e David Hamilton - serie: Le donne nel mondo, Ezia, 2000÷17 - . Qui, l’aspetto trainante sarà quello di valorizzare il concetto del nudo integrale inteso come esaltazione ed ammirazione della bellezza femminile, inibendo ogni interesse erotico, introducendolo con naturalezza in ogni ambiente e circostanza; per questo non utilizzerà mai modelle professioniste, ma la sua musa ispiratrice sarà prevalentemente la sua donna di sempre, oggi moglie, Ezia o qualche cara amica: a partire dalle foto in bianco e nero realizza pitture, acquarelli, acrilici, photo-painting, body-painting, pittosculture in argilla, reinterpretando in chiave moderna maestri pittori di nudo del passato (Duflos), evidenziando la plasticità ed eleganza scultorea (ritorna Canova), ispirandosi alla naturalezza espositiva di pittori impressionisti come Toulouse-Lautrec, per le pose più lussuriose o Manet, per quelle più naturali (vedi Colazione sull'erba), aggiungendo la dimensione volumetrica del post-impressionismo di Cesanne e la dinamicità temporale del cubismo di Picasso.
Ha eseguito la sua prima mostra personale nel 1973, a cui ne sono seguite altre, nel territorio nazionale, oltre che la partecipazione a concorsi, ma soprattutto nel primo periodo del suo percorso artistico. Ha interrotto per un lungo periodo (1983 - 1995) la sua attività artistica per impegni legati al suo lavoro di manager d’industria.
Oggi svolge entrambe le attività a Milano. La produzione attuale riprende in chiave sintetica e moderna tutti gli stili seguiti, spesso fusi fra di loro, sia nello stile che nella tecnica, e rivisti in chiave moderna. Ne sono prova le serie: Attimi.... 40 anni dopo, Visioni.... 40 anni dopo, Pensieri.... 40 anni dopo.
*A cura del Centro Culturale Gesuita “San Fedele* - Milano